|
|
|
|
|
|
JAZZIT Nº 49 |
|
|
|
Fabio Fusco
novembre/dicembre 2008
Il contrabbassista piemontese Fiorenzo Bodrato ha molte cose da dire. Musicista raffinato ed eclettico, fatalmente influenzato dal jazz sperimentale degli anni 60, egli si riferisce a grandi come Charlie Haden o Charles Mingus, senza mai imitarli, costruendo la propria strada nel rispetto della tradizione.
In questo disco troviamo una buona dimostrazione della sua vena compositiva, esaltata dalla formula del trio senza strumento armonico. L’esposizione dei temi da parte di Carlo Actis Dato viene sostenuta dal lavoro scrupoloso di una ritmica ben incastrata; Nicola Stranieri è batterista versatile ed estroso, come altrimenti non potrebbe essere in una formazione così aperta.
Bodrato si muove sempre a suo agio tra i suggestivi brani del disco tenendo viva la sua presenza (ad esempio in Denmark Vesey, brano di apertura, o in Some Weird Pop Is Oozing, nel quale un ostinato rockeggiante avvolge il baritono graffiante di Actis Dato). In “Act No Strange” ci sono numerosi elementi interessanti e spunti di riflessione; va ascoltato con l’attenzione che merita un lavoro come questo.
|
|
|
|
|
|